Dall’autore de Il conte di Montecristo e I tre moschettieri, e per la prima volta in traduzione integrale italiana, un appassionante romanzo fantastico a tinte gotiche diventato ormai un classico del genere.
Nella campagna francese dei dintorni di Villers-Cotterêts, un demone dalle sembianze di un grande lupo nero semina il panico tra i boschi. Ma la stessa maledizione che lo rende potente e pressoché imprendibile prevede che una volta all’anno, per un solo giorno, la spoglia mortale che abita lo renda di fatto vulnerabile. Così, in quella fatidica giornata del 1780, quando il lupo si trova alle calcagna i guardiacaccia del signore di Vez, non gli resta altro che fuggire e ripararsi nella capanna di un povero zoccolaio di nome Thibault.
L’artigiano accetta un patto con il demone: ogni volta che augurerà del male a qualcuno, il suo desiderio verrà esaudito in cambio di uno (e più) capelli della propria testa, che diventeranno così rossi come le fiamme infernali. Thibault non è una persona cattiva, ma la sua natura invidiosa, le angherie che subisce e il risentimento che prova lo porteranno in breve tempo a diffondere malvagità, violenza e dolore intorno a sé, facendolo sempre di più allontanare dal mondo degli uomini per abbracciare la compagnia dei lupi…
«Di Alexandre Dumas, dei suoi più di mille personaggi, delle sue innumerevoli trame, della sua verve, della sua potenza narrativa, del suo genio, si è pensato a lungo di aver detto e scritto tutto… Pensavamo di aver esplorato ogni angolo della sua fervida immaginazione e di aver percorso tutti i sentieri dei suoi libri… Eppure, non avevamo messo in conto questo vero capolavoro, Il signore dei lupi: non avevamo considerato questa storia fantastica piena di delirio e di furore, in cui a rantoli demoniaci si accompagnano sentori ultraterreni». – Léon Thoreens
ALCATRAZ
